21 Novembre 2014

Muri e ponti

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L’idea di fondo di questo articolo mi è venuta questa estate dopo che il prete del mio paese aveva fatto chiudere con della rete alta più di due metri l’accesso al parco vicino casa e di proprietà della chiesa, con la scusa che durante la notte la gente arrivava e faceva baldoria, troppa secondo lui, e ne aveva abbastanza delle lamentele della gente. Inorridì subito, e già pensavo alle iniziative di sabotaggio, ma non vivendo più in quel piccolo paese di provincia mi resi conto dell’inutilità del gesto e lasciai perdere.
Il tutto mi è ritornato in mente pochi giorni fa quando su tutti i media si è celebrato l’anniversario della caduta del muro di Berlino e con esso di tutto il Socialismo Reale. Le celebrazioni si sono soffermate sull’importanza della libertà e su come questa possa essere garantita solo da quello che una volta era il blocco occidentale e dal suo modello economico, il capitalismo.
Parafrasando qualcuno di famoso si potrebbe dire però che non tutti i muri sono uguali, infatti sembra che non tutti i muri siano da abbattere, prendiamo ad esempio quello in Palestina, nonostante violi il diritto internazionale e nonostante il parere negativo delle nazioni unite la sua costruzione è continuata nel tempo fino al suo completamento. Va fatto notare inoltre che non ha solo funzioni divisorie ma è anche stato un utile strumento per rubare altre terre ai Palestinesi, considerando che solo una parte è costruito sul confine, mentre il restante è ben aldilà della famosa linea verde e che guarda caso queste sono le terre più fertili.
A questo mondo di divieti, recinti e muri noi non ci arrendiamo e cerchiamo ogni giorno di cambiarlo, come? Semplice con i Ponti. Questi sono sempre stati il simbolo dell’incontro e dell’apertura verso l’altro, e non è un caso se nella nostra attività lavorativa o nelle nostre pratiche di movimento collaboriamo con “Un ponte per…” o con il “Ponte solidale”. Ponti che ci permettono di costruire legami con altri individui e, visti i tempi, non è certo poco.

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