26 Marzo 2015

A lavorare! Andate a lavorare!

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Dove avete già sentito questa frase? Allo stadio? Si ma in questo caso non è una delle solite dimostrazioni dei tifosi contro le moderne squadre di calcio fatte solo di mercenari e non di giocatori attaccati alla maglia. In questo caso si tratta delle affermazioni di un ministro, ovviamente quello del lavoro e ancora più ovviamente del governo italiano, solo che, udite udite non si riferisce a fannulloni e disoccupati ma agli studenti, cioè a chi in teoria dovrebbe fare tutt’altro.

Già perché secondo il ministro le vacanze estive sono troppo lunghe e i giovani dovrebbero impiegare diversamente il loro tempo.

Rispondiamo con ordine, quali competenze possiede il ministro per fare simili osservazioni? Ha studiato scienze dell’educazione? E’ un pedagogista? Non perché voglio fare del corporativismo, in fondo potrebbe anche essere stato mal consigliato, ma secondo quali studi tre mesi di vacanze sono troppi, visto che il dibattito sulle vacanze estive fino ad ora era stato “compiti si o compiti no”?

Il compito degli studenti non è forse quello di studiare? Sapete “studenti —-> studiare —-> studio” inteso come momento educativo irripetibile, dove vengono fornite in maniera organica una serie di nozioni che in nessun altro momento verranno insegnate in maniera così sistematica e vasta? Certo un pensiero come questo al mondo odierno votato al profitto è un eresia, ma che ci volete fare a noi l’eresia piace!

Continuando però a ragionare sulle ministeriali affermazioni, quali sarebbero i lavori da svolgere? E soprattutto saranno pagati? Si perché oggi a forza di tirocini gratuiti, stage non retribuiti e altre fregature simili lavoriamo sempre, ma i soldi non li vediamo! IL LAVORO SI PAGA.

Dopo aver chiarito questi punti possiamo anche andare allo stadio, ad una manifestazione, presidio, corteo, assemblea, sciopero o occupazione, l’importante è urlare QUE SE VAYAN TODOS!

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