Speciale #5 – Cosa ci lascia l’emergenza

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L’emergenza covid ha avuto un impatto disastroso sulla vita delle persone più marginalizzate, portando a galla situazioni di estrema fragilità. Le persone più povere si sono trovate per l’ennesima volta abbandonate a loro stesse, cercando di sopravvivere solo di sussidi irrisori e non strutturali.

Di fronte a questa situazione in diverse città d’Italia si sono attivate reti di solidarietà per portare un aiuto concreto: distribuzione gratuita di alimenti e beni di prima necessità, centralini per assistenza psicologica ecc

Non si tratta di mero assistenzialismo, ma di vere organizzazioni di solidarietà che contestualmente all’aiuto materiale denunciano l’assenza delle istituzioni e pretendono interventi reali.

Il percorso del comitato Perugia Solidale è a tal proposito esplicativo: dalla distribuzione della spesa si è passati alle assemblee di quartiere con le famiglie direttamente coinvolte, fino ad arrivare, negli ultimi giorni, a scendere in piazza, sotto il palazzo del Comune, per rilanciare la sfida.

Dicevamo, esperienze di solidarietà sono emerse in tutta Italia. Un esempio assolutamente rilevante è quello di Milano in cui la crisi assume proporzioni (anche, banalmente, in termini numerici) enormi.

Abbiamo parlato con Mattia della Brigata Lena-Modotti e con Fatima del collettivo “studenti per l’emergenza” per farci raccontare proprio il livello di organizzazione messo in atto dalle realtà di movimento.

Sabato a Milano si terrà una manifestazione regionale organizzata proprio dalle realtà di solidarietà per invocare a gran voce le dimissioni della giunta.
(Link evento della manifestazione : Vogliamo giustizia)

Nella drammaticità del contesto in cui viviamo, è indispensabile sovvertire una volta per tutte la dimensione del potere: di fronte all’assordante silenzio dei palazzi, sarebbe ora di imporre istituzioni del comune, contrapponendo al profitto autorganizzazione, reti e solidarietà.

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