13 Ottobre 2020

Il quartiere è di chi lo vive!

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Sabato 10 ottobre alcune associazioni e collettivi di quartiere (Operatori Ssociali Autorganizzati, Cap 06124, con un intervento di Perugia solidale) hanno dato vita ad una giornata di riqualificazione dal basso di un parco situato al centro di via Del Lavoro, a Perugia.

Pulizia e manutenzione del parco e momenti di svago per le/i bambin*, un rinfresco, musica e interventi sull’iniziativa. Nulla di inedito o fuori dalla norma, se non fosse per le modalità e le intenzioni che hanno davvero reso speciale questa giornata.

Innanzitutto, il percorso.
L’idea nasce da una serie di assemblee di quartiere che hanno coinvolto attivamente molti residenti; ci teniamo a ribadire questo in quanto crediamo fermamente che la forma assembleare sia un imprescindibile momento di confronto e di “governo” del territorio.

Questa modalità ha reso possibile ed effettiva la partecipazione di molte persone che si sono ritrovate nel parco, mettendo a disposizione tempo, attrezzature, energie ed intelligenze. Cosa assolutamente non scontata se teniamo conto del contesto in cui si immerge questo intervento: un’area lasciata all’abbandono, attraversata per lo più da spacciatori e consumatori.

Questa risposta è la conferma di un elemento che era già emerso dalle assemblee: da un lato, la necessità di rendere sicure le aree che si attraversano quotidianamente, dall’altro, che la sicurezza la si ottiene vivendo e rendendo vivibili quegli stessi spazi e luoghi. Per questo tagliare l’erba di un parco (quindi offrire concretamente la possibilità a chiunque di attraversarlo comodamente), oppure creare un’area destinata allo svago delle/i bambin*, vuol dire, in altre parole, rendere più sicura una zona di quartiere.

La sicurezza la si fa aprendo e recuperando spazi, vivendo il quartiere, conoscendosi e cooperando.

Altro elemento importante della giornata è la rivendicazione di un’occupazione stabile per le/i molt* disoccupat* che vivono nel quartiere. Gli Operatori Sociali Autorganizzati lo hanno definito uno “sciopero al contrario”, già messo in pratica in un’altra occasione (Riqualificazione e “mutualismo conflittuale”): l’amministrazione comunale di fronte ad un alto tasso di disoccupazione e ad aree sempre più lasciate all’abbandono deve riconoscere la possibilità di impieghi stabili, tutelati e retribuiti, rifiutando la logica del lavoro volontario.

Noi pensiamo che l’autorganizzazione dal basso sia la strada giusta per creare forme di contropotere e per riportare al centro del dibattito cittadino le rivendicazioni degli ultimi e degli esclus*.


il video della giornata al parco
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